Parola d’ordine “sostenibilità”

Fonti rinnovabili, lotta all'inquinamento digitale ed economia circolare sono i "Fantastici 3", anzi, i "Fantastici Trend", che guideranno la transizione green nel prossimo anno.

 

Sostenibilità 2023: 3 tendenze che guidano la transizione green

Parola d’ordine “sostenibilità”. Dall’agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo individuati dalle Nazioni Unite, sino ad arrivare alle accortezze quotidiane per salvaguardare l’ambiente che ci circonda: la sostenibilità è diventata a pieno titolo uno dei principali traguardi da raggiungere nell’arco del prossimo anno.

Da uno studio di Ipsos che ha coinvolto più di 100 top manager nel mondo, emerge che metà delle aziende ESG ha cambiato il proprio modo di fare e produrre a favore dell’ambiente, mentre l'81% si sta attivando in questo senso. Si prospetta quindi un futuro ancora più green, specialmente nel lungo periodo… Ma quali saranno, invece, i trend sostenibilità del 2023?

 

  • L’utilizzo delle fonti rinnovabili

    Non inquinano, non si esauriscono e hanno la capacità di rigenerarsi a fine ciclo, risultando l’ideale fonte di energia del futuro: stiamo palando delle fonti energetiche rinnovabili. Qualche esempio? Il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e il biometano sono tutte fonti di energia green che entreranno sempre di più nella nostra quotidianità.

    Basti pensare che nei primi 10 mesi del 2022, in Italia, sono stati installati nuovi 1.896 MW di potenza fotovoltaica, un dato che indica una crescita del 146% rispetto allo stesso periodo del 2021... la sfida è a fare meglio nel 2023!

  • La lotta all’inquinamento digitale

    Durante la pandemia molte attività hanno abbracciato la modalità on-line: il ricorso a smart-working, didattica a distanza ed e-commerce è decollato per sopperire alle difficoltà della quarantena. Quanto incide sull’ambiente questo uso intensivo del digitale? Secondo il report Lean Ict – Towards Digital Sobriety, nel 2008, computer, dispositivi elettronici e infrastrutture digitali hanno contribuito per il 2% alle emissioni globali di CO2; nel 2020 al 3,7% e si prevede che toccheranno l’8,5% nel 2025, un impatto pari alle emissioni di tutti i veicoli leggeri in circolazione. Si pensa che nel 2023 assisteremo a una presa di coscienza dei danni ambientali dovuti al digitale, ma sarà l’anno giusto anche per trovare delle soluzioni concrete?

  • La transizione verso un’economia circolare

    L’economia circolare è un innovativo modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione e riciclo dei materiali esistenti, estendendo il ciclo di vita dei prodotti e contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.

    Applicando gli stessi principi, dall’esperienza di Lucart è nato il progetto EcoNatural. Si tratta di un sistema di produzione di carta+dispenser che dà nuova vita ai cartoni per bevande. Così, quando per esempio realizziamo 576 confezioni di asciugamani EcoNatural piegati a Z, equivalenti alla quantità presente su un pancale, recuperiamo 10.216 cartoni per bevande, salviamo 5 alberi di media dimensione ed evitiamo 267,2Kg di emissioni di CO2e.

    I vantaggi dell’economia circolare perciò sono davvero tantissimi. Non ne siete ancora convinti? Be’, ce ne sono altri ancora:

    - Riduzione della pressione sull’ambiente

    - Più sicurezza circa la disponibilità di materie prime

    - Impulso all’innovazione e alla crescita economica (un aumento del PIL dello 0,5%)

    - Incremento dell’occupazione – si stima che nell’Unione Europea grazie all’economia circolare potrebbero esserci circa 700.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030.

Nel corso del 2023, insomma, la transizione ecologica già in atto guarderà ad obiettivi ancora più ambiziosi, portandoci alla diffusione dell’economia circolare come modello di produzione quotidiano, al crescente utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e ad una ancor maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente.